L’ITU, cioè l’agenzia ONU delle telecomunicazioni basata a Ginevra, ha aperto una sorta di consultazione relativa alla revisione degli ITRs, i trattati internazionali sulle telecomunicazioni, revisione che sarà finalizzata durante la conferenza di Dubai del dicembre prossimo. I trattati in questione riguardano le reti di telecomunicazioni, ma il vero dibattito scaturisce dalla questione se e in che misura arriveranno a regolamentare i servizi Internet.
In verità, non si tratta di una vera e propria consultazione. L’ITU si limita infatti a raccogliere contributi da parte di chiunque e a porli all’attenzione degli 193 Stati membri, i quali sono stati “urged to consider and, as appropriate, take account of submitted content in their preparations for WCIT 12“. In altre parole, visto che non è l’ITU a decidere sugli ITRs, bensi gli Stati Membri, non vi è alcuna garanzia che tali contributi possano avere il benché minimo impatto sul processo decisionale. Inoltre, i potenziali stakeholders non hanno diritto ad essere sentiti, a partecipare ad un hearing, ad andare alla conferenza di Dubai. Da esperto lobbista, direi che si tratta di una perdita di tempo, se qualcuno vuole intervenire in questo processo farà bene a scrivere direttamente agli Stati Membri (e non a tutti, ma solo a quelli con cui vi sono speranze di essere ascoltati).
Ma perché ITU si è imbarcato in questo inutile passaggio di carte? Direi che serpeggia un po’ di paura a seguito del precedente di ACTA (come avevo denunciato nel mio precedente post). Nel caso del trattato sulla contraffazione, il carattere segreto, esclusivo e poco trasparente delle negoziazioni ha fatto alla fine deragliare il progetto. La società civile e la Internet Community non ha perdonato il tentativo di regolamentare Internet di nascosto, anche quando, ormai alla fine, la versione definitiva del trattato ACTA era stata depurata dal peggio. E’chiaro che nel caso della revisione dei Trattati ITU si va incontro agli stessi problemi: surrettiziamente, si stanno riscrivendo le regole dell’Internet, questa volta assieme alla Cina e alla Siria però. L’ITU corre quindi ai ripari cercando di creare un a parvenza di trasparenza e democraticità, dicendo a tutti: “Scrivete cosa ne pensate! Noi passiamo i vostri pensieri alle delegazioni …”.
Non credo che funzionerà. Prevedo un autunno caldo per la governance di Internet.
La “consultazione” dell’ITU si trova qui: http://www.itu.int/en/wcit-12/Pages/public.aspx
Categories: Internet governance, ITU, Net Neutrality, WCIT12
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