Copyright and Internet

Continua la caccia ad ACTA nel Parlamento Europeo

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Oggi 3 commissioni del Parlamento Europeo hanno votato delle risoluzioni affinché il trattato ACTA sia rigettato dall’assemblea. Si tratta delle seguenti commission: Civil Liberties, Justice and Home affairs (36 voti a favore del rigetto, 1 contro, 21 astensioni); Legal Affairs (12 voti a favore del rigetto, 10 contro); Industry (31 voti a favore del rigetto, 25 contro).

Le tre commissioni parlamentari hanno così esposto il loro orientamento alla commissione parlamentare competente  International Trade (INTA), che dovrebbe pronunciarsi il 21 giugno (giorno del mio compleanno, peraltro). Il voto definitivo, quello cioè del Parlamento Europeo in sessione plenaria, dovrebbe avere luogo a luglio. Con queste premesse, le probabilità per il Trattato ACTA di superare lo scoglio di Bruxelles sono ridotte al lumicino.

E’ una buona notizia? Non dimentichiamo che l’attuale versione di ACTA è meno perniciosa dei primi draft che circolavano a porte chiuse e sui quali l’influsso dell’industria dei contenuti era stato evidente. La caccia ad ACTA ormai non è più sul contenuto, ma sul metodo: la libertà su Internet è percepita come un bene troppo importante per consentire comportamenti furbeschi, vischiosi e bizantini. La regolamentazione della Rete deve avvenire, quando è necessario, attraverso procedure aperte, trasparenti e democratiche, altrimenti la stessa Rete te la farà pagare. Chi di Internet ferisce, di Internet perisce.

 

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